Domenica 16 ottobre 2011 ore 17.00 c/o Casa Bettola
Nel bene comune s’intravede la possibilità di un cambio di paradigma dopo decadi di politiche liberiste. Questa speranza a volte si manifesta nell’uso inflazionato del concetto, che rischia di essere svuotato dalle sue potenzialità. Invece, lo stesso processo per definire il bene comune e come debba essere gestito può essere costituente ed essere uno dei punto di partenza per costruire un’alternativa al modello economico e politico della società odierna.
Ne parliamo con due degli autori del libro La società dei beni comuni:
Anna Picciolini e Filippo Zolesi – Rete@sinistra
Alle 19.00 sarà possibile cenare presso Osteria Casa Bietola – cucina critica, biologica e solidale, prenotandosi sul numero di telefono: 331 6403513
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“La Società dei Beni Comuni” – Una rassegna a cura di Paolo Cacciari
Una nuova teoria e molte buone pratiche tentano di farsi largo fra i guasti e i fallimenti del capitalismo. Smentito è chi pensa che dai «no» non vengono proposte concrete e desiderabili di trasformazione delle relazioni sociali. Empatia e armonia non sono solo utopie ancestrali. Un movimento è in marcia, lo ha dimostrato il milione e mezzo di firme raccolte per chiedere un referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua.
Il libro raccoglie diciannove opinioni di autrici e autori italiani che da diverse visuali disciplinari (storiche, giuridiche, filosofiche, antropologiche, ambientaliste…) si sono confrontati con il tema dei «commons». Aria, acqua, terra, energia e conoscenza sono risorse speciali, beni primari da cui tutto dipende e la cui fruizione richiede quindi attenzioni particolari. L’applicazione a tali beni della logica del mercato ha sperimentato infatti i più clamorosi fallimenti.
Il riconoscimento del Nobel all’economista Elinor Ostrom dimostra che il pensiero unico neoliberista sta incrinandosi anche dentro l’accademia. Ma nella sfera politica (specie in quella italiana) non vi è ancora traccia di ravvedimento: la saga delle privatizzazioni procede, ma cresce anche l’opposizione da parte di numerosi gruppi di cittadinanza attiva, di comitati, di associazioni in nome di una società più consapevole nei riguardi della natura e più responsabile nei confronti di tutta la comunità umana.
Paolo Cacciari è l’animatore di un gruppo di riflessione dell’Officina delle idee di Rete@Sinistra che ha raccolto i contributi di Bruno Amoroso, Massimo Angelini, Eugenio Baronti, Davide Biolghini, Nadia Carestiato, Giuseppe De Marzo, Pippo Jedi, Luigi Lombardi Vallauri, Laura Marchetti, Ugo Mattei, Emilio Molinari, Tonino Perna, Riccardo Petrella, Mario Pezzella, Giovanna Ricoveri, Edoardo Salzano, Chiara Sasso,Gianni Tamino, il Laboratorio Verlan.