Venerdì 4 Novembre, ore 20.30 a Casa Bettola
★ Presentazione del libro di Gianluca Gabrielli
“Educati alla guerra.Nazionalizzazione e militarizzazione dell’infanzia nella prima metà del Novecento” alla presenza dell’autore.
★ Alle ore 20.00 è previsto un piccolo buffet
Organizzano: Pollicino Gnus, Casa Bettola Casa Cantoniera Autogestita, CESP – Centri Studi per la Scuola Pubblica
Gianluca Gabrielli è dottore di ricerca in Storia dell’educazione all’Università di Macerata. Con Davide Montino ha curato La scuola fascista (ombre corte, 2009) e con Alberto Burgio è autore di Il razzismo (Ediesse, 2012). Ha inoltre pubblicato Il
curricolo “razziale”.
La costruzione dell’alterità di “razza” e coloniale nella scuola
italiana (1860-1950) (Eum, 2015). Ha contribuito alla realizzazione delle mostre La menzogna della razza (1994), I problemi del fascismo (1999), Il mito scolastico della marcia su Roma (2012). www.quandosuonalacampanell
Per Pollicino Gnus ha curato il monografico su “la scuola al tempo del fascismo” (gennaio 2014)
Cosa si studiava in classe durante la conquista della Libia? Cosa si leggeva sui giornalini durante la Grande guerra? Come riuscì il fascismo a mettere in divisa la gioventù italiana?
Come venne spiegata a scuola e in piazza la conquista dell’Etiopia? Quando divenne materia scolastica la cultura militare?
La prima metà del Novecento ha visto l’apice dello scatenamento bellico di tutta la storia dell’umanità. I due conflitti mondiali non solo hanno provocato milioni di vittime ma hanno reso la guerra un’esperienza quotidiana per gran parte della popolazione europea e mondiale. In questo contesto, l’infanzia è stata precipitata sul campo di battaglia.
Per il futuro della nazione, la costruzione del sentimento nazionale doveva passare anche attraverso i bambini e le bambine, che vennero quindi progressivamente fatti oggetto di propaganda e di educazione patriottica.
Gran parte di questa nazionalizzazione avvenne sotto il segno del militarismo e del bellicismo: mentre i padri e i fratelli combattevano al fronte, in famiglia e a scuola i bambini e le bambine venivano coinvolti in vario modo affinché dessero un loro peculiare contributo – che fosse la corrispondenza con i soldati al fronte o la raccolta di metalli per la nazione in
guerra.
In Italia, che in questo periodo fu responsabile anche di due guerre di conquista coloniale e visse l’esperienza del fascismo al potere, tale processo di nazionalizzazione dell’infanzia fu
sicuramente tra i più continui e intensi di tutta Europa. Il volume intende ripercorrere le tappe di questo coinvolgimento dei bambini tra scuola ed extrascuola, nelle aule e nelle piazze, sui libri scolastici e nell’associazionismo.