Via Makallè

Via Makallè – una strada della città, una storia coloniale

Sabato 3 ottobre alle 14.00 di fronte al Polo scolastico di via Makallè, Reggio Emilia.
 
I nativi americani chiamarono sentiero delle lacrime la strada che percorsero nella deportazione dalle loro terre alla riserve dove vennero confinati. Una strada segnata da dolore, supremazia bianca e sterminio.
 
Tanti sono i sentieri delle lacrime nella odonomastica della città di Reggio Emilia. Portano nomi esotici come Makallè e raccontano il passato coloniale italiano, il tempo dei carnefici che hanno preferito dimenticare.
 
È proprio su questo passato che il colonialismo si coniuga con un presente spietato, fatto di deportazioni in Libia ed espulsioni dallo spazio urbano, di sfruttamento sui posti di lavoro e forme di esclusione sociale, di razzismo e violenza di genere.
 
Per trasformare questo presente dobbiamo fare i conti con il nostro passato. Sabato 3 ottobre cercheremo di farlo partendo dal nome di una via, mettendo in evidenza la sua storia coloniale attraverso racconti storici, performance teatrali e interventi nello spazio pubblico.
 

 Iniziativa organizzata da Arbegnuoc Urbani, collettivo che si occupa di antirazzismo e antifascismo attraverso la guerriglia odonomastica – un’azione che cambia i nomi alle strade che percorriamo ogni giorno. Il nome deriva dai partigiani etiopici – Arbegnuoc – che si opposero all’occupazione italiana.


L’evento si svolgerà nel rispetto delle indicazioni vigenti per il contenimento della diffusione di Covid-19. invitiamo tutte e tutti a partecipare muniti di mascherina.

RI-USA & PRO-GETTA

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Tra il 21 e il 22 giugno si è svolto a Reggio Emilia il secondo incontro nazionale dei beni comuni emergenti. Pubblichiamo i report della discussione sviluppata nei tre tavoli di lavoro a Casa Bettola.

1) Fatti più in qua
Comunità dialoganti e democrazia di prossimità
Relazioni tra beni comuni emergenti e territorio: il vicinato, i quartieri, le comunità reali.

2) Verde & rosso
I colori dell’economia circolare
Relazioni tra beni comuni emergenti ed economia: mercati, osterie, coworking, attività che producono reddito, cooperazione di comunità, un diverso paradigma economico.

3) Né di qualcuno né di nessuno
Strumenti per la gestione diretta: forme di autonormazione, scritture di carte per l’uso civico, processi assembleari. 

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Un bene comune tascabile

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Scriviamo insieme il libro sui primi dieci anni di Casa Bettola 

Scarica QUI il modulo con le domande per ogni capitolo. Rispondi alla domande che desideri e manda il tuo contributo a: librocasabettola@gmail.com

A giugno 2019 Casa Bettola compirà dieci anni. Non in una data qualsiasi, ma proprio il 2 giugno: è stata occupata infatti nel giorno della festa della Res Pubblica, la cosa pubblica. Un inizio che, col senno di poi, sa di predestinazione.

Da bene pubblico abbandonato a bene comune condiviso, attraverso dieci anni di movimento in cui non abbiamo avuto il tempo di fermarci per leggere e interpretare i suoi significati più profondi, per andare ben dentro alle ragioni dei suoi cambiamenti e fermarci per tradurre in pensiero tutta l’esperienza sociale e politica che si andava accumulando.

Forse ora, alla vigilia dei suoi primi dieci anni, Casa Bettola ha raggiunto il momento giusto per conoscersi e raccontarsi, non con lo scopo dell’autocelebrazione ma con quello della condivisione; dell’offerta che fa di sé ogni bene comune quando è pronto a far circolare non solo il suo sapore, ma anche la complessa alchimia che lo tiene vivo – proprio come si fa quando si mette in circolo una pasta madre che ha dato un buon pane. Continua a leggere

Una consulta popolare verso l’uso civico di Casa Bettola

Casa Bettola Bene Comune

“La luna di pomeriggio nessuno la guarda, ed è quello il momento in cui avrebbe più bisogno del nostro interessamento, dato che la sua esistenza è ancora in forse.” Italo Calvino

Siamo di nuovo di fronte ad una scelta importante che riguarda il futuro di Casa Bettola. Una scelta che vogliamo affrontare in tante e tanti attraverso un percorso pubblico, per mettere insieme diversi punti di vista, coinvolgendo il quartiere e la città.

E’ una decisione da prendere non tra due direzioni opposte ma tra due strade differenti che portano verso lo stesso obbiettivo, con la consapevolezza che anche la scelta della strada condiziona il punto d’arrivo.

In questo breve testo cerchiamo di raccontare la decisione che dobbiamo prendere e come la vorremmo affrontare insieme, ripercorrendo il percorso fatto finora, raccontando la situazione in cui ci troviamo oggi e condividendo le sfide che vorremmo affrontare domani. Continua a leggere

Spazi comuni per storie straordinarie

1Mercoledì 11 gennaio alle 21.00 invitiamo tutte e tutti a Casa Bettola per un incontro “molto pubblico” con alcuni dei protagonisti dell’Asilo e della rete di Massa Critica che racconteranno del percorso che a Napoli ha portato al riconoscimento di sette spazi occupati come beni comuni; un processo largo ed eterogeneo sostenuto e nato dalla sperimentazione di esperienze sociali e culturali animate oggi da un grandissimo numero di cittadini.

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Un cantiere aperto per una casa in comune

10Sabato 7 e domenica 8 gennaio dalle 10.00 alle 17.00

Due giornate di lavoro collettivo per continuare a recuperare gli spazi della casa cantoniera e costruire insieme uno spazio per il quartiere e per la città inteso come bene comune. Tutte e tutti possono partecipare, non servono conoscenze particolari, basta un paio di vestiti che si possono sporcare!

Questa volta ci concentriamo sugli spazi che Casa Bettola mette in comune. Vogliamo creare una CANTINA DI QUARTIERE, uno spazio con attrezzi di falegnameria, pittura e giardinaggio che si possono prendere in prestito per i lavori in casa o in progetti condivisi; vogliamo rendere ancora più funzionale l’OFFICINA DEL CANTONIERE una sala polivalente dove organizzare ad esempio mostre fotografiche, feste di compleanno, assemblee di quartiere, presentazioni di libri o proiezione di film; vogliamo facilitare l’autogestione di alcuni spazi come il FORNO COMUNE, che in futuro potrebbe essere usato da sempre più persone che si trovano per fare il pane e la pizza insieme.

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Foto di classe

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“Noi non abbiamo una casa – siamo una casa!”

In queste giornate, segnate da un profondo senso di incertezza, pensiamo che sia ancora più importante creare luoghi di partecipazione autentica in cui rinnovare la relazione tra società e politica e attivare processi di democrazia reale. Pensiamo che sia necessario creare luoghi in cui ci possiamo organizzare insieme per il miglioramento delle condizioni di vita di tutte e tutti, costituendo un’alternativa alle due prospettive che altrimenti si presentano: da una parte una tendenza tecnocratica che ristringe gli spazi dei diritti e della democrazia mentre aumentano le disuguaglianze, e dall’altra parte la sua reazione, il populismo di destra che fomenta politiche di esclusione e guerra tra poveri.

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Casa Bettola Bene Comune

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Campagna per il riconoscimento della casa cantoniera come spazio di uso civico e collettivo

Assemblea pubblica martedì 29 novembre ore 20.30.(QUI evento facebook)

Vogliamo condividere con tutte e tutti voi una scelta difficile che riguarda il futuro di Casa Bettola. Lo vogliamo fare in modo pubblico perché pensiamo che in qualche misura riguardi anche il futuro della nostra città.

Ci troviamo di fronte ad un bivio e dobbiamo scegliere quale strada prendere. Ma di fronte alla scelta tra due percorsi che non ci convincono vogliamo provare a tracciare una terza alternativa e invece di prendere la strada più corta vogliamo intraprendere un percorso che ci possa portare più lontano.
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Reggio Emilia dice No!

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Sabato 19 novembre un corteo colorato e rumoroso, con tanti volti e tanti voci, attraversando le strade e le piazze della città, ha espresso un No deciso alla riforma costituzionale e alle politiche imposte dal governo Renzi che ci rendono sempre più precari come lavoratori e sempre meno liberi come cittadini. Il 4 dicembre saremo in tante e tanti a votare No e dal 5 dicembre continueremo a costruire un’alternativa sociale e politica dal basso!

“Non vogliamo solo catene più lunghe e una gabbia più dorata – vogliamo che tutte e tutti siano liberi”

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Durante il terremoto, si possono mettere in moto anche le case

una-casa-in-movimento-16A volte le case si possono spostare per andare dove c’è più bisogno!

Settimana scorsa abbiamo conosciuto Stefania e Lorenzo di Guastalla, nella provincia di Reggio Emilia. Hanno deciso di donare la casetta dove da alcuni anni abitavano di seguito al terremoto del 2012 e portarla nel territorio ora colpito dal sisma. In pochi giorni ci siamo organizzati insieme e siamo andati per montare il modulo abitativo a Camerino nella provincia di Macerata insieme alle Brigate di Solidarietà Attiva.

Quando ci organizziamo insieme dal basso, praticando mutualismo e solidarietà, possiamo fare cose che da soli sembravano impossibili. Grazie a chi ha messo a disposizione il camion e lo guida, a chi ha portato la gru per spostare la casetta, grazie a Mr.Dada e Hang che attraverso le loro immagini ci ricordano come la vita si sprigiona da una semplice zolla di terra.

Qui trovate il breve documentario realizzato da Casa Bettola:

“La storia della casetta in movimento” 

Carovana di solidarietà Reggio Emilia: Casa Bettola, Rete Spartaco, Notti Rosse