Immaginare la città

Immaginare la città logoCon questa iniziativa vogliamo immaginare la città, letteralmente avvolgerla d’immagini, per raccontare il territorio e le sue contraddizioni, ma anche un possibile processo di cambiamento, disegnando una nuova città sui muri di quella vecchia, immaginando un’altra società negli spazi abbandonati di quella esistente.

Partiamo dalle mura della casa cantoniera, per condividere il nostro sguardo sulla città attraverso murales che si affacciano sulla strada, ma anche per creare un dialogo con il quartiere e la sua storia attraverso ritratti di persone che l’hanno vissuto.

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Il nostro piano casa: recuperare le case vuote per recuperare diritti e dignità

DIRITTO ALLA CASAQuesta mattina, mentre nel centro di Reggio Emilia si monta il palco per Matteo Renzi, alle porte della città una casa abbandonata è stata occupata e restituita alla collettività. In occasione della visita del presidente del Consiglio ci siamo riappropriati del diritto all’abitare, presentando il nostro piano casa: recuperare le case vuote per recuperare diritti e dignità.

La casa di via Gramsci 44 si trova nell’Area Nord, una parte della città che più di altri rappresenta il nuovo cantiere della rendita immobiliare e finanziaria. Con l’apertura di una delle tante case abbandonate di questo territorio, che scorre tra la stazione dell’Alta Velocità  e i ponti di Calatrava, ribadiamo che l’unica grande opera che vogliamo è casa e reddito per tutti.

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La città che vogliamo

IMG_4285Dal 1 al 3 maggio 2014 la sede storica delle poste di Reggio Emilia è stata occupata. Per tre giorni lo spazio è stato restituito alla collettività per aprire un cantiere “della città che vogliamo” con incontri, dibattiti, concerti, spettacoli teatrali, mostre fotografiche e laboratori per bambini, vissuto da centinaia di persone.

Nelle giornate dell’occupazione abbiamo visto l’enorme potenzialità che un luogo come questo potrebbe avere per la comunità; come luogo di cooperazione sociale e produzione culturale, un laboratorio politico dove discutere come progettare e costruire la città. Invece l’edificio, in origine del demanio, ha subito un processo di privatizzazione e sarà trasformato in un centro commerciale.

In questi tre giorni, insieme a tante e tanti, abbiamo trasformato lo spazio secondo i nostri bisogni e sogni collettivi – abitando un luogo abbandonato dal pubblico, accapparato dal privato – costruendo per un attimo il comune.

Oggi lasciamo l’ex-poste, ma come sempre è solo un nuovo inizio per continuare a costruire la città che vogliamo.

Scarica il programma di movimento La città che vogliamo

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Un breve video per raccontare di uno spazio commerciale temporaneamente trasformato in uno spazio sociale