Autocostruzione

Casa Bettola Cantiere ApertoL’autocostruzione è un processo di identificazione tra gli abitanti e il luogo in cui vivono o svolgono le proprie attività: la facoltà di modificare e interagire con il contesto in cui si vive è un’innata capacità dell’uomo, che si è assopita nel corso del tempo e soprattutto in seguito ai processi di industrializzazione e inurbamento avvenuti nel nostro paese a partire dal dopoguerra.

Le logiche speculative che hanno investito la pianificazione urbanistica e le tipologie residenziali che si sono affermate, hanno prodotto un distacco tra abitanti e luoghi e una passività che ci ha portato a subire “l’abitare” e non a esserne fautori.

La conseguenza immediata di questo fenomeno è il degrado di alcuni quartieri e degli spazi pubblici che gli abitanti non percepiscono come propri, una riduzione del concetto esteso di “abitare” (da habitat, ecosistema che sopravvive grazie alla diversità e alla varietà, regolato da complesse relazioni tra individui): il senso di appartenenza finisce sulla soglia di casa, favorendo la vita individuale e ostacolando quella collettiva.

Il progetto di autocostruzione all’interno di Casa Bettola è nato spontaneamente per dare agli spazi che si sono occupati il volto che ci poteva rappresentare: ogni piccolo intervento, ogni attrezzatura presente nella casa è la risposta a un’esigenza precisa, è il frutto del lavoro e della collaborazione tra persone che hanno messo al servizio del progetto il proprio tempo e le proprie competenze.

Gli “abitanti” di Casa Bettola sono tutti i cittadini che la attraversano e che vengono coinvolti nelle attività, che trovano spazio per le loro idee, che si riapprorpiano di uno spazio pubblico, lasciato vuoto per tanti anni e a cui le istituzioni non trovano migliore utilizzo che la vendita a privati.

Il progetto architettonico ha inglobato le aspettative di ogni associazione e cittadino coinvolto, si è reso permeabile ed espandibile in un processo di modificazione dello spazio spontaneo e collettivo. In una prima fase sono stati individuati gli interventi indispensabili a rendere la casa abitabile e utilizzabile : l’impianto di riscaldamento a piano terra, la sistemazione degli infissi, la pavimentazione negli spazi che ne erano privi, la realizzazione della cucina e la sistemazione dei bagni, la dotazione di internet, la riorganizzazione degli spazi esterni. Sono stati inoltre effettuati dei controlli sulla struttura e sullo stato degli impianti per avere la garanzia di spazi sicuri. La seconda fase è consistita nella risposta alle esigenze delle attività che la casa doveva contenere e che le associazioni dovevano coordinare: anche questa fase si può assimilare a un work in progress, dato che funzioni e attività si modificano nel tempo a seconda delle sollecitazioni e delle esigenze espresse dalla città. Tutti gli interventi pianificati sono stati realizzati in collaborazione con tecnici e artigiani che hanno prestato manodopera gratuita o pagati attraverso iniziative di autofinanziamento.

Il progetto Casa Bettola è assolutamente autonomo e autosufficiente, tutte le attività e i servizi si svolgono con regolarità e senza l’aiuto economico di soggetti istituzionali: si è attivata insomma una forma di partecipazione che è diventata anche auto-formazione. Tutti coloro che hanno partecipato ai lavori si sono confrontati con problemi pratici e hanno imparato qualcosa da chi era più esperto. Il progetto Casa Bettola prevede di dare una continuità a questo processo di auto-formazione dei cittadini organizzando dei corsi con workshp all’interno dei quali sarà possibile per esempio imparare a costruire un pannello solare termico per il riscladamento dell’acqua sanitaria, realizzare lavori di falegnameria, una pavimentazione in coccio pesto o una stufa in terracotta. Ogni laboratorio lascerà alla casa un intervento utile alle attività che vi si svolgono.

Nessuna attività umana può dare la stessa soddisfazione dell’immaginare e cercare di avvicinarsi a ciò che si è immaginato, impegnandosi in un progetto condiviso, che va al di là delle proprie quotidiane necessità, a cui si può contribuire secondo le proprie possibilità, che si realizza e cresce sotto i propri occhi giorno per giorno e che diventa utile per una comunità allargata. In questo senso un semplice progetto di architettura può recuperare il suo vero significato, quello di espressione delle coscienza civica e politica dei cittadini.

Chiara Valli, architetto, associazione Animali Sociali